Mi sono messa con Jack il 24 Giugno 2000, avevo 16 anni, ero a una settimana dal compierne 17. Sono rimasta con lui fino al 7 Marzo 2008, e potevo mica rimanere nella beata ignoranza di allora? Nooooo, troppo facile....sono dovuta cambiare, sono dovuta andare in crisi e ho dovuto dare il via ad "una serie di sfortunati eventi" che mi hanno portato ad avere ora....cosa? lavoro? NO, moroso? NO...diciamo che ho più consapevolezza di me, di come sono e di cosa vorrei, ma da qui a far funzionare le cose tesori miei...
Jack, stesso liceo, stessa sezione, un anno più avanti. Un ragazzo non bello (Allora), che saltellava in modo strano sulle punte dei piedi quando camminava, come a darsi la spinta per il passo successivo (era avanti lui :) ), ma con il solito "non so che" che mi attirava da matti.
Era, o meglio "è", bravo in tutto, tutto gli riesce, e bene anche, tutti gli vogliono bene, non ha nessuno che ne parli male....è un "amico del mondo" come lo definisco io.
Io invece ero una bambinetta piccola, spensierata, scema, ignara del mondo....insicura....vedevo in lui qualcuno al di sopra di me, tant'è che per i primi mesi della nostra relazione mi sono sentita inferiore a lui, ed è una sensazione bruttissima ve lo assicuro.
Piano piano questa inadeguatezza è passata, e forse solo dopo 8 anni ho capito perchè. Quasi 8 anni di relazione piuttosto stabile, durante la quale abbiamo maturato interessi in comune, amici in comune, serate in comune...'somma tutto ciò che NON si deve fare. Jack è una persona che non dà mai in escandescenze, non si sbilancia mai troppo, ragiona sempre a mentre fredda su tutto, mentre invece io sono più impulsiva, mi arrabbio, ogni tanto devo lanciare qualcosa, ho persone che non posso soffrire, ma...da persona più matura e più decisa, su di me vinceva lui, "obbligandomi" a ragionare, a pensare, a stare tranquilla...non abbiamo praticamente mai litigato; l'unica volta che, presa dalla rabbia per circostanze esterne ho dato un calcio ad una sedia, mi ha guardato come fossi ammattita all'improvviso.
Poi ho capito....o meglio....sono andata in crisi....crisi che non sapevo a cosa reputare...a lui, ad un lavoro insoddisfacente, ad un momento mio particolarmente buio...non saprei, fatto sta che per 6 mesi ho pianto in pratica tutti i giorni, ero "diventata il fantasma di me stessa" a detta di un'amica, non sorridevo più, avevo perso tutta la mia allegria.
Ho preso il coraggio a due mani, ho tirato fuori le palle (non che sia stato facile), ma alla fine ce l'ho fatta e l'ho lasciato...e penso di aver fatto la cosa giusta.
Da un giorno all'altro sono cambiata totalmente, nel carattere, nel modo di pormi , di affrontare il mondo e la gente.
Sono diventata molto più estroversa, senza problemi a relazionarmi con persone estranee, senza problemi a farmi nuovi amici, una persona moooolto più indipendente. Se prima da sola non mi attentavo a prendere la macchina e ad andare a trovare amici a Carpi, o non mi attentavo a prendere il treno da sola o l'autostrada, a un mese di distanza sono andata da sola ad una festa sull'appennino modenese con 38 persone delle quali ne conoscevo una, dove mi sono fatta tanti nuovi amici e dove ho incontrato Andrea, e a tre mesi di distanza sono andata da sola a farmi una vacanza di quattro giorni tra il Col della Lombarda e il Colle della Maddalena al confine con la Francia. Ora ho amici sparsi per tutta la provincia di Modena e oltre, prendo il treno senza problemi, adoro l'autostrada e se sto troppo senza prenderla mi manca al punto di farmi Modena Sud-Modena Nord in autostrada al ritorno dal lavoro a Vignola. Sono un'altra persona, e solo dopo averlo lasciato ho capito, forse, cos'è che non andava e che alla fine mi ha portato alla crisi, ovvero il fatto che io ero "diventata lui".
Ho già detto che nei primi mesi mi sentivo inferiore per quanto lui riuscisse bene in tutto e fosse apprezzato da tutti, ebbene a mio parere, inconsapevolmente, ho cercato di "elevarmi" al suo livello, tanto che, maturando, ho assunto i suoi atteggiamenti, i suoi modi di pensare, ho fatto miei i suoi interessi (da qui la mia partecipazione per anni, insieme a lui, ad un gruppo teatrale - ignorando invece i balli country perchè mi avrebbero portato via del tempo da "dedicare a lui" -), ho fatto in modo che tutti gli amici fossero in comune in modo tale da poterci vedere il più possibile. Senza saperlo, ho impostato nel modo pià sbagliato il nostro rapporto...avevo i paraocchi, non volevo vedere a cosa ciò ci avrebbe portato...ed effettivamente è successo. So che se un rapporto finisce la colpa è di entrambi, ma sinceramente io me ne accollo le maggiori responsabilità, e mi dispiace per questo...perchè se io ho trascorso 8 anni come "non me", lui ha trascorso 8 anni come se stesso impostando la relazione in modo da avere un futuro insieme, futuro che io gli ho tolto.
Tutto sommato però per me il nostro rapporto non è stato assolutamente tempo perso...se ragiono come ragiono è anche grazie a lui, se sono maturata è anche grazie a lui, se ora ho gli amici che ho è anche grazie a lui (amici come Yama e Bert, una coppia bellissima e sempre disponibile che da anni cerca di tenermi calma nei miei colpi di testa, che cerca di consigliarmi e di tirarmi su quando scoppio in lacrime perchè qualcosa non va, e con la quale ieri sera mi sono fatta qualche sana risata - che, tra l'altro, mi ci voleva proprio -).
Dopotutto ripenserò sempre con nostalgia e affetto a quegli anni e non smetterò mai di volergli bene e di pensare a lui con affetto....spero che lui possa fare lo stesso con me.
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